L’agenda neo-liberista e le socialdemocrazie europee Firenze il 16 e 17 novembre auditorium di Santa Apollonia

7 Nov

In Europa si è ormai affermata da tempo una agenda neoliberista accompagnata dal dogma della austerità. Le destre sono state sicuramente protagoniste di questa svolta conservatrice. Così come le destre populiste, xenofobe ed antieuropee rappresentano oggi una minaccia assai grande. Ma un ruolo significativo di non contrasto o di accompagno di queste politiche è stato svolto anche dalle forze che si richiamano al socialismo europeo. Al punto che sempre più diffusa è la pratica delle cosiddette grandi coalizioni, nominali o di fatto, che presiedono la “governance” dell’Europa e degli Stati e che hanno co-approvato grandissima parte delle scelte di questi anni. Anche il recente voto europeo si è concluso con una ulteriore conferma di queste logiche e con una Commissione che ne è espressione.
Il percorso che in Europa e in Italia stanno compiendo le social democrazie e gli elementi di continuità con il dominio delle politiche di austerità che vengono portate avanti, necessitano di un analisi che vada al di là della semplice mancanza di alternative possibili.
L’evoluzione di partiti nati come forze di rappresentanza politica del mondo del lavoro, rischia di portare man mano quelle forze a distinguersi o a distaccarsi da quel mondo fino a diventarne distanti e a volte ostili, rompendo, in alcuni casi, i rapporti di stretta relazione con le forze sociali e le sue organizzazioni sindacali e di area. Oppure a provare a mantenerne la rappresentanza in chiave di “interesse nazionale” e di subordinazione alle logiche dominanti. Le forme di dissenso, di resistenza, di ricerca di alternative presenti in quel campo non sono apparse fin qui capaci di invertire il corso degli eventi.

In questo quadro, vista dall’Italia, la figura di Renzi si pone come epifenomeno con delle proprie specificità ma allo stesso tempo come frutto di un percorso di avvicinamento alla “modernità” delle social democrazie che a partire dalla figura di Blair passando per quella di Schröder, e tutta l’elaborazione della terza via, arrivano oggi troppo spesso ad assumere il ruolo di compartecipi alla guida dei processi politici ed economici che sono spietatamente ed unicamente dettati dalle regole del capitalismo finanziario. Infatti, l’attuale successo di Renzi è reso possibile dall’accumulo di molte stratificazioni di neoliberismo che tendono a saltare e rimuovere i principali elementi del vecchio compromesso democratico. In particolare alla ricerca, da ormai diverso tempo, di una svalutazione sistematica del ruolo del lavoro, sempre più al di fuori della portata delle persone ed in grado di esprimere un punto di vista che pesi, in cui le decisioni sono prerogativa della finanza e del sistema delle imprese. È stato anche minato il valore del pubblico, che è stato anche fondatore nella costruzione del modello sociale europeo, e che ora viene presentato come scarto che deve essere soppiantato in tutto e per tutto dal settore privato. In questo quadro, le stesse forme di democrazia come le abbiamo conosciute nei loro aspetti istituzionali e la partecipazione dei soggetti organizzati vengono drenati e soppiantati. Il governo italiano distorce la Costituzione, si offre alla Troika e al TTIP.

Per capire quali sono gli spazi, quali le possibili via di uscita dalla crisi ad una Europa che, nel declino del mondo occidentale e la fine del “secolo americano”, non riesce a difendere una propria fisionomia costruita sul modello del welfare state, abbiamo pensato di organizzare un incontro tra diversi attori politici e sociali italiani ed europei. La nostra intenzione è dunque, quella di capire quali sono le differenze che nei vari paesi hanno assunto le forze social democratiche e quali sono i punti comuni su cui tutte queste trovano la forma di convergenza, e quali le forme di ridiscussione attive che cercano di rilanciare un ruolo progressivo del socialismo europeo.

Per tutti questi motivi a Transform! Europa e Transform! Italia in collaborazione con la fondazione Rosa Luxemburg, è sembrato utile proporre su questi temi, un incontro di riflessione, dibattito e discussione. L’evento si svolgerà in Italia, con la partecipazione di intellettuali, politici, leader sindacali e movimenti provenienti da tutta Italia e dall’Europa e di varie famiglie politiche. L’incontro avrà l’attenzione sulla rilevanza delle scelte di Renzi in Italia; il rapporto con le scelte europee; il lungo ciclo in cui queste scelte si iscrivono (da Blair-Renzi); il riflesso che essi hanno della sinistra europea; questioni che vanno ad investire (il concetto di lavoro, il pubblico, la democrazia); la possibilità di una reazione adeguata che comprenda tutte le sinistre.
Saremo lieti quindi di una sua partecipazione all’iniziativa, che si terrà a Firenze il 16 e 17 novembre presso l’auditorium di Santa Apollonia.

L’iniziativa avrà un carattere pubblico e sarà suddivisa in tre sessioni:

Agenda
Luogo: l’auditorium di Santa Apollonia
http://www.lsdi.it/dig-it/dig-it-lauditorium-di-santa-apollonia/

Primo giorno 16 novembre

ore 10 / 13
L’Italia e l’incompatibilità del capitalismo finanziario con la democrazia

Apertura dei lavori:
Roberto Morea
Introduzione:
Marco Revelli
Interventi:
Curzio Maltese
Alfonso Gianni
delegati AST Terni e TRW Livorno
Giuseppe Civati
Norma Rangeri
Adriano Prosperi
Gianni Rinaldini
Roberto Mancini
Massimo Torelli

Ore 15 / 18,30
L’Europa, l’austerità, la troika, la crisi delle socialdemocrazie, il rapporto con i sindacati

Apertura Dei Lavori:
Walter Baier (transform! europa) relazione della dimensione europa
Introduzione:
Alexis Tsipras
Interventi:
Erhard Crome- Germania rosa lux
Sergio Cofferati
Michele De Palma Fiom confermato
Monica De Sisto- campagna Stop TTIP ITALIA
Raffaella Bolini
Niki Vendola
Paolo Ferrero
Eleonora Forenza- europarlamentare Altra Europa con Tsipras
Bia Sarasini
Roberto Musacchio
Marco Revelli

Secondo giorno 17 novembre

Ore 20 / 23
La dimensione europea della parabola social democratica
Differenze e similitudini delle trasformazioni delle Social Democrazie in Europa

Apertura dei lavori:
Tommaso Fattori
Introduzione:
Fausto Bertinotti
Interventi:
Eleonora Forenza
Lorenzo Zamponi
Roger Martelli – Francia
Haris Golemis – Grecia
Manolo Monereo – Spagna
Marisas Matias – Portogallo

questi giorni saranno in relazione con la conferenza di tre giorni che il gruppo parlamentare del gruppo GUE terrà a Firenze 18-20 Novembre.

Per ogni ulteriore informazione si prega di contattare: roberto.morea@gmail.com – tel 339 6234477

L’agenda neo-liberista e le socialdemocrazie europee Firenze il 16 e 17 novembre auditorium di Santa Apollonia

7 Nov

In Europa si è ormai affermata da tempo una agenda neoliberista accompagnata dal dogma della austerità. Le destre sono state sicuramente protagoniste di questa svolta conservatrice. Così come le destre populiste, xenofobe ed antieuropee rappresentano oggi una minaccia assai grande. Ma un ruolo significativo di non contrasto o di accompagno di queste politiche è stato svolto anche dalle forze che si richiamano al socialismo europeo. Al punto che sempre più diffusa è la pratica delle cosiddette grandi coalizioni, nominali o di fatto, che presiedono la “governance” dell’Europa e degli Stati e che hanno co-approvato grandissima parte delle scelte di questi anni. Anche il recente voto europeo si è concluso con una ulteriore conferma di queste logiche e con una Commissione che ne è espressione.

Il percorso che in Europa e in Italia stanno compiendo le social democrazie e gli elementi di continuità con il dominio delle politiche di austerità che vengono portate avanti, necessitano di un analisi che vada al di là della semplice mancanza di alternative possibili.

L’evoluzione di partiti nati come forze di rappresentanza politica del mondo del lavoro, rischia di portare man mano quelle forze a distinguersi o a distaccarsi da quel mondo fino a diventarne distanti e a volte ostili, rompendo, in alcuni casi, i rapporti di stretta relazione con le forze sociali e le sue organizzazioni sindacali e di area. Oppure a provare a mantenerne la rappresentanza in chiave di “interesse nazionale” e di subordinazione alle logiche dominanti. Le forme di dissenso, di resistenza, di ricerca di alternative presenti in quel campo non sono apparse fin qui capaci di invertire il corso degli eventi.

In questo quadro, vista dall’Italia, la figura di Renzi si pone come epifenomeno con delle proprie specificità ma allo stesso tempo come frutto di un percorso di avvicinamento alla “modernità” delle social democrazie che a partire dalla figura di Blair passando per quella di Schröder, e tutta l’elaborazione della terza via, arrivano oggi troppo spesso ad assumere il ruolo di compartecipi alla guida dei processi politici ed economici che sono spietatamente ed unicamente dettati dalle regole del capitalismo finanziario. Infatti, l’attuale successo di Renzi è reso possibile dall’accumulo di molte stratificazioni di neoliberismo che tendono a saltare e rimuovere i principali elementi del vecchio compromesso democratico. In particolare alla ricerca, da ormai diverso tempo, di una svalutazione sistematica del ruolo del lavoro, sempre più al di fuori della portata delle persone ed in grado di esprimere un punto di vista che pesi, in cui le decisioni sono prerogativa della finanza e del sistema delle imprese. È stato anche minato il valore del pubblico, che è stato anche fondatore nella costruzione del modello sociale europeo, e che ora viene presentato come scarto che deve essere  soppiantato in tutto e per tutto dal settore privato. In questo quadro, le stesse forme di democrazia come le abbiamo conosciute nei loro aspetti istituzionali e la partecipazione dei soggetti organizzati vengono drenati e soppiantati. Il governo italiano distorce la Costituzione, si offre alla Troika e al TTIP.

Per capire quali sono gli spazi, quali le possibili via di uscita dalla crisi ad una Europa che, nel declino del mondo occidentale e la fine del “secolo americano”, non riesce a difendere una propria fisionomia costruita sul modello del welfare state, abbiamo pensato di organizzare un incontro tra diversi attori politici e sociali italiani ed europei. La nostra intenzione è dunque, quella di  capire quali sono le differenze che nei vari paesi hanno assunto le forze social democratiche e quali sono i punti comuni su cui tutte queste trovano la forma di convergenza, e quali le forme di ridiscussione attive che cercano di rilanciare un ruolo progressivo del socialismo europeo.

 

Per tutti questi motivi a Transform! Europa e Transform! Italia in collaborazione con la fondazione Rosa Luxemburg,  è sembrato utile proporre su questi temi, un incontro di riflessione, dibattito e discussione. L’evento si svolgerà in Italia, con la partecipazione di intellettuali, politici, leader sindacali e movimenti provenienti da tutta Italia e dall’Europa e di varie famiglie politiche. L’incontro avrà l’attenzione sulla rilevanza delle scelte di Renzi in Italia; il rapporto con le scelte europee; il lungo ciclo in cui queste scelte si iscrivono (da Blair-Renzi); il riflesso che essi hanno della sinistra europea; questioni che vanno ad investire (il concetto di lavoro, il pubblico, la democrazia); la possibilità di una reazione adeguata che comprenda tutte le sinistre.

Saremo lieti quindi di una sua partecipazione all’iniziativa, che si terrà a Firenze il 16 e 17 novembre presso l’auditorium di Santa Apollonia.

 

L’iniziativa avrà un carattere pubblico e sarà suddivisa in tre sessioni:

Agenda

Luogo: l’auditorium di Santa Apollonia

http://www.lsdi.it/dig-it/dig-it-lauditorium-di-santa-apollonia/

Primo giorno 16 novembre

ore 10 / 13

L’Italia e l’incompatibilità del capitalismo finanziario con la democrazia

Apertura dei lavori:

Roberto Morea

Introduzione:

Marco Revelli

Interventi:     

Curzio Maltese

Alfonso Gianni

delegati AST Terni e TRW Livorno

Giuseppe Civati

Norma Rangeri

Adriano Prosperi

Gianni Rinaldini

Roberto Mancini

Massimo Torelli

Ore 15 / 18,30

L’Europa, l’austerità, la troika, la crisi delle socialdemocrazie, il rapporto con i sindacati

Apertura Dei Lavori:

Walter Baier (transform! europa) relazione della dimensione europa

Introduzione:        

Alexis Tsipras

Interventi:      

Erhard Crome- Germania rosa lux

Sergio Cofferati

Michele De Palma Fiom confermato

Monica De Sisto- campagna Stop TTIP ITALIA

Raffaella Bolini

Niki Vendola

Paolo Ferrero

Eleonora Forenza- europarlamentare Altra Europa con Tsipras

Bia Sarasini

Roberto Musacchio

Marco Revelli

Secondo giorno 17 novembre

Ore 20 / 23

La dimensione europea della parabola social democratica

Differenze e similitudini delle trasformazioni delle Social Democrazie in Europa

Apertura dei lavori:

Tommaso Fattori

Introduzione:

Fausto Bertinotti

Interventi:

Eleonora Forenza

Lorenzo Zamponi

Roger Martelli –         Francia

Haris Golemis –          Grecia

Manolo Monereo –    Spagna

Marisas Matias –        Portogallo

questi giorni saranno in relazione con la conferenza di tre giorni che il gruppo parlamentare del gruppo GUE terrà a Firenze 18-20 Novembre.

Per ogni ulteriore informazione si prega di contattare: roberto.morea@gmail.com – tel 339 6234477

Una alternativa mediterranea per una Europa di nuova generazione

14 Gen

europa di nuova generazione 3 

Roma 22 Febbraio

Aula del  chiostro – Facoltà di Ingegneria – Università di Roma La Sapienza

via Eurossiana 18 (S. Pietro in Vincoli). Ore 9,00 – 19,00

Premessa

Il vecchio asse franco-tedesco su cui si è costruita l’attuale Unione Europea, il sistema di governance di cui si sono dotati, le politiche di austerity che hanno imposto hanno finito col produrre e peggiorare l’attuale situazione di crisi economica e sociale e di demolire le forme della partecipazione democratica  Le principali vittime di questa crisi, perpetuata dalle politiche di austerità, sono i Paesi del Mediterraneo e del Sud d’Europa. Insieme a loro i soggetti deboli, i lavoratori, i giovani, le donne e gli immigrati. Solo una nuova alleanza tra questi soggetti penalizzati può contribuire ad una rigenerazione della Unione Europea. Occorre da un lato affrontare gli squilibri e le asimmetrie che hanno determinato uno stato di perenne e crescente subordinazione dei Paesi del Sud in particolare verso il modello export-led tedesco e porre al centro il tema di una idea di armonizzazione opposta a quella della austerità, del “fare i compiti a casa”, delle imposizioni della Troika e che affronti al contrario le esigenze di riequilibrio economico e produttivo, di allineamento verso l’alto degli standard sociali, di valorizzazione delle vocazioni di area, di promozione della democrazia.

L’iniziativa che proponiamo

Un momento di confronto ed approfondimento di questo scenario e delle alternative possibili cui prendano parte in primo luogo i Paesi del Sud d’Europa ma con un dialogo con le sinistre del Mediterraneo e del resto dell’Unione, Una riflessione che sviluppi due punti:

1) Le ragioni strutturali degli squilibri, i differenziali economici e sociali, l’uso arbitrario della governance europea, l’egemonismo tedesco come apripista per una generale aggressione ai diritti sociali, alle costituzioni che li sanciscono e difendono, alla stessa carta europea dei diritti fondamentali del 2007;

2) Le politiche di valorizzazione dell’economia dei Paesi del Sud, le sue potenzialità, in particolare nella promozione di una nuova economia a centralità ambientale. Gli strumenti necessari attraverso la riforma della governance europea e la creazione di nuovi livelli di democrazia e di intervento pubblico,  superando le logiche fin qui seguite di più o meno palese  neocolonialismo , dando vita da subito, attraverso gli spazi politico-istituzionali in essere, ad una cooperazione rafforzata e ad una comunità MED-EU che la supporti.

Per affrontarli proponiamo una articolazione in 4 temi:

a) Europa, le ragioni degli squilibri strutturali, le politiche di riequilibrio;

b) Euromed, da aria di libero scambio a mesoregione eco-solidale, anche attraverso la Costituzione entro la fine del 2014 di una Comunità Med -EU;

c) Migranti, diritti delle persone, delle lavoratrici e dei lavoratori, inclusa la libertà di circolazione di diritto di asilo, della creazione dei corridoi umanitari per le popolazioni coinvolte in atti bellici;

d) Culture e diritti nella culla mediterranea.

L’incontro si terrà presso l’Aula chiostro ingegneria  sabato 22 febbraio dalle ore 9,00 alle.19 con il coinvolgimento di:  intellettuali, economisti, ambientalisti, esponenti dei movimenti , delle sinistre politiche e sociali, dei sindacati dei lavoratori, del mondo civile e democratico impegnato sul fronte del cambiamento, amministratori locali e reti di comuni,  mondo della scuola , università e della ricerca.

Dal Forum Mondiale di Tunisi all’ALTER SUMMIT di Atene. L’Europa che vorremmo :

22 Lug

democrazia e laicità, lavoro e beni comuni, diritti di cittadinanza, centralità mediterranea

28 settembre 2013 Roma

 Casa Internazionale delle Donne

 

Al centro di una crisi di identità l’Europa appare sempre più una prigione incapace di rendere giustizia, al contrario strumento di sottomissione e di scardinamento di ogni forma di democrazia a favore della finanza e delle leggi di un mercato malato. Ad una settimana dalle elezioni tedesche, un appuntamento per discutere sul futuro della costruzione europea.

Come costruire una visione europea condivisa dalla maggioranza dei sui cittadini? Come costruire una alleanza capace di imporre un cambio di rotta?

Dopo gli incontri internazionali di Tunisi ed Atene e nella prospettiva delle prossime elezioni europee questo incontro vuole sottolineare ulteriormente l’importanza della dimensione europea nella definizione di politiche differenti da quelle imposte dal Fondo Monetario Internazionale, da Commissione e Consiglio, e dalla Banca Centrale Europea, con una alternativa che ripensi alle fondamenta la natura della UE.

firenze 10+10

11 Nov

Più di 4 mila participanti, 300 reti e organizzazioni da 28 paesi non solo europei si sono incontrati alla Fortezza da Basso a Firenze per dibattere e fare strategia insieme per un’altra Europa.  Più di 100 incontri e il lancio di nuove reti e campagne pan-europee.  Un appello alla mobilitazione unitaria è emerso dalle convergenze, e la proposta di un’agenda comune:

UNIRE LE FORZE PER UN’EUROPA COMUNE
La nostra Democrazia invece della Loro Austerità
Organizzazioni della società civile, movimenti sociali, sindacati e cittadini impegnati contro l’austerità e il debito, per i beni comuni sociali e naturali, per i diritti sociali e del lavoro, per la democrazia, la giustizia globale e la pace, per le istanze di genere e i diritti dei migranti si sono ritrovati a Firenze 10+10.
Noi chiediamo una mobilitazione europea permanente che sostenga le lotte per sconfiggere la
crisi e costruire un futuro per tutti in Europa e nel mondo. Questa mobilitazione includerà sia
azioni di convergenza che mobilitazioni locali.
La prima iniziativa unitaria di larga convergenza europea sarà loSciopero Generale e le mobilitazioni contro l’austerità in tanti paesi europei il 14 novembre.
Promuoviamo una giornata comune di mobilitazione in occasione del Summit di Primavera dell’Ue che avrà luogo il 23 marzo a Bruxelles.
Sosterremo le seguenti azioni e mobilitazioni:
• 18 Dicembre 2012: Giornata Mondiale dei Migranti
• 23-27 Gennaio 2013: Mobilitazione Contro la Finanziarizzazione della vita e dei beni comuni (mobilitazione contro le banche)
• 8 Marzo 2013: Mobilitazione europea per affermare l’emancipazione delle donne contro l’austerità e il debito
• 26/30 Marzo 2013: Forum Sociale Mondiale in Tunisia
• Maggio 2013: Blockupy a Francoforte (Germania)
• Maggio/Giugno 2013: Alter Summit ad Atene (Grecia)
• Giugno 2013: azioni in occasione del vertice G8 nel Regno Unito
• Azioni concrete di solidarietà per sostenere le vittime delle politiche di austerità così come le vittime della violenza razzista e di abusi.
Le organizzazioni possono sostenere le azioni dove intendono partecipare con le modalità che riterranno più consone alle loro pratiche.
_________

I resoconti dalle 5 sfere di alleanza, gli appelli e gli altri documenti prodotti durante gli incontri di Firenze 10+10 saranno pubblicati sul sito  www.firenze1010.eu quando arriveranno all’indirizzo: info@firenze1010.eu

 

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e a tutti i volontari che hanno reso possibile questo straordinario evento!

firenze 10+10

11 Nov

Più di 4 mila participanti, 300 reti e organizzazioni da 28 paesi non solo europei si sono incontrati alla Fortezza da Basso a Firenze per dibattere e fare strategia insieme per un’altra Europa.  Più di 100 incontri e il lancio di nuove reti e campagne pan-europee.  Un appello alla mobilitazione unitaria è emerso dalle convergenze, e la proposta di un’agenda comune:

UNIRE LE FORZE PER UN’EUROPA COMUNE
La nostra Democrazia invece della Loro Austerità
 
Organizzazioni della società civile, movimenti sociali, sindacati e cittadini impegnati contro l’austerità e il debito, per i beni comuni sociali e naturali, per i diritti sociali e del lavoro, per la democrazia, la giustizia globale e la pace, per le istanze di genere e i diritti dei migranti si sono ritrovati a Firenze 10+10.
 
Noi chiediamo una mobilitazione europea permanente che sostenga le lotte per sconfiggere la
crisi e costruire un futuro per tutti in Europa e nel mondo. Questa mobilitazione includerà sia
azioni di convergenza che mobilitazioni locali.
 
La prima iniziativa unitaria di larga convergenza europea sarà loSciopero Generale e le mobilitazioni contro l’austerità in tanti paesi europei il 14 novembre.
 
Promuoviamo una giornata comune di mobilitazione in occasione del Summit di Primavera dell’Ue che avrà luogo il 23 marzo a Bruxelles.
 
Sosterremo le seguenti azioni e mobilitazioni:
• 18 Dicembre 2012: Giornata Mondiale dei Migranti
• 23-27 Gennaio 2013: Mobilitazione Contro la Finanziarizzazione della vita e dei beni comuni (mobilitazione contro le banche)
• 8 Marzo 2013: Mobilitazione europea per affermare l’emancipazione delle donne contro l’austerità e il debito
• 26/30 Marzo 2013: Forum Sociale Mondiale in Tunisia
• Maggio 2013: Blockupy a Francoforte (Germania)
• Maggio/Giugno 2013: Alter Summit ad Atene (Grecia)
• Giugno 2013: azioni in occasione del vertice G8 nel Regno Unito
• Azioni concrete di solidarietà per sostenere le vittime delle politiche di austerità così come le vittime della violenza razzista e di abusi.
 
Le organizzazioni possono sostenere le azioni dove intendono partecipare con le modalità che riterranno più consone alle loro pratiche.
 
_________
 

I resoconti dalle 5 sfere di alleanza, gli appelli e gli altri documenti prodotti durante gli incontri di Firenze 10+10 saranno pubblicati sul sito  www.firenze1010.eu quando arriveranno all’indirizzo: info@firenze1010.eu

 

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e a tutti i volontari che hanno reso possibile questo straordinario evento!  

Una rottura democratica per l’Europa

16 Lug

In meno di due anni le classi dirigenti europee, per fronteggiare la crisi economico-finanziaria, hanno centralizzato a passo di carica i poteri decisionali dell’UE costruendo una governance che non rivela tanto il tradizionale deficit democratico quanto una vera e propria fuga dalla democrazia.

Chi decide nell’UE? Per avere una risposta basta leggere le Conclusioni dell’ultimo Consiglio Europeo e si vedrà, per prendere un solo esempio, che a preparare le prossime tappe dell’Unione economica e monetaria sarà un gruppo formato dal Presidente del Consiglio Europeo, da quello della Commissione,  dell’Eurogruppo e della BCE. Essi prepareranno le misure indicando modi e tempi della loro attuazione – si legga il punto 4 delle Conclusioni. Gli stessi Stati, che Dieter Grimm ha sempre definito essere i ‘signori dei trattati’, saranno solo consultati così come consultato sarà il Parlamento europeo. Nell’Unione Europea decide ormai una vera e propria oligarchia, che risponde ai ‘voti’ del mercato finanziario. Per modificare disposizioni fondamentali non si ricorre neppure alle procedure semplificate dell’articolo 48 del Trattato di Lisbona,  secondo cui un ‘qualsiasi Stato membro, il Parlamento europeo o la Commissione possono sottoporre al Consiglio europeo progetti’ di modifica. Ora perfino queste disposizioni vengono disattese perché si attiva un gruppo di tecnocrati che proporranno loro al Consiglio europeo se e quali modifiche apportare ai Trattati che gli Stati avranno il solo compito di presentare ai Parlamenti per la ratifica.

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